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Anomalisa

“Michael Stone è un famosissimo scrittore di libri che insegnano come aumentare le potenzialità del customer service. Ha un lavoro che si potrebbe dire esaltante, ma la sua vita è in realtà una noia mortale fatta di cose sempre tutte uguali a sé stesse. Un giorno deve recarsi in USA per un viaggio di lavoro e, proprio lì, incontra un’estranea che cambia di colpo la sua visione del mondo.”

…Mi chiedo per quale ragione il catalogo della Mostra di Venezia fornisca una sinossi così…Beh, così…ASCIUTTA per cotanta bellezza, quando invece per quell’oscenità di Bellocchio hanno sprecato ben 18 righe in più per parlare del beneamato NIENTE. Ma ok. Non facciamo polemiche.

Domanda per voi: siete quel genere di persona che ha bisogno di sentirsi dire che le imperfezioni che si trascina dietro da sempre sono, in realtà, la fonte della propria bellezza? Anche voi sognate di sentirvi dire : “Ti prego, resta sempre così. Resta fuori dal coro. Conserva tutti i tuoi difetti, perchè io li amo più di tutto il resto. Conserva i lati difficili del tuo carattere perché io muoio per loro.” per poi svegliarvi invece nel vostro letto tutti soli, tremanti e sudati?

A me capita un mucchio di volte. E faccio spesso una fatica incredibile a descrivere questo stato di cose alle persone senza risultare melensa, inutilmente glicemica e lettrice accanita dei post di Selvaggia Lucarelli.

Anomalisa” invece, il nuovo capolavoro di animazione di Duke Johnson e Charlie Kaufman reso possibile solo grazie alla piattaforma di crowdfunding Kickstarter, riesce invece a compiere una magia: raccontare un argomento apparentemente ritrito come l’amore in una chiave scevra da picchi diabetici e con un uso estremamente realistico e mai macchiettistico o parodistico o sornione o ammiccante (e altri brutti aggettivi) della stop-motion, che qui non è “protagonista” ma è posta invece come strumento al servizio della narrazione della storia stessa.

Quello che potrebbe essere velocemente bollato come “cartone animato per bambini” – perché ci sono ancora furbacchioni che pensano che l’animazione è roba concepita unicamente per l’infanzia – è invece un fantastico racconto sull’attaccamento alla diversità scritto da quel geniaccio di Kaufman (quello che ha sceneggiato, per dire, “Being John Malkovich o Se mi lasci ti cancello) che ha riadattato il libro di Francis Fregoli (che a questo punto credo che non potrò esimermi dall’entrarne sl più presto in possesso).

Uno straordinario lavoro sulle voci compiuto dai protagonisti Jennifer Jason Leigh, David Thewlis e Tom Noonan contribuisce ad arricchire un quadro già ricco di cose meravigliose, il cui grande potere è quello di riuscire a parlare a tutti e per tutti. Perché chiunque di noi, almeno una volta nella vita, si è sentito “anomalo” e fuori posto e pure così ardentemente desideroso di essere scelto e amato proprio per quello, nonostante poi…Ma questa è un’altra storia.

Pochi film rendono così felici e pieni di reale speranza.

Segnatevelo. “Anomalisa” in lingua originale, al cinema, al più presto e ora in concorso alla 72esima Mostra del Cinema di Venezia. C’è da sperare che vinca, se non fosse per…Vabbè ve lo dico domani.